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Manovra bis su Iva e Ipt… e prime reazioni positive nel settore auto

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La Camera dei deputati ha approvato definitivamente la cosiddetta manovra bis (decreto-legge “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”, convertito in Legge dello Stato il 14 settembre u.s., e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, immediatamente in vigore): per quanto riguarda il mondo dell’auto, la manovra prevede l’aumento dell’Iva e dell’Ipt, che impatterà sul costo di acquisto di vetture nuove e usate e sui costi di manutenzione e riparazione (ricambi, lubrificanti, manodopera ecc.). Anche se alcune case automobilistiche si sono già mosse per tutelare i loro clienti. Osserviamo insieme i cambiamenti attesi.

E’ stato fissato l’aumento di un punto percentuale dell’Imposta sul valore aggiunto – dal 20 al 21% – con la conseguenza che si avrà un aumento dello 0,833% circa (alcune voci della messa su strada non sono soggette a Iva) il prezzo chiavi in mano delle vetture, ma anche di optional e ricambi.

Per quanto riguarda l’Ipt, l’imposta provinciale di trascrizione che si paga alla provincia di residenza dell’acquirente nel caso di vetture nuove o alla provincia in cui ha sede la concessionaria nel caso di vetture usate, si passa da un importo fisso compreso, a seconda delle province, tra 151 e 196 euro a un importo proporzionale alla potenza e compreso, sempre a seconda delle province, tra 3,51 e 4,56 €/kw (ma le macchine di potenza fino a 53 kw continueranno a pagare l’imposta fissa). Tutto ciò, tuttavia, solo nelle province delle regioni a statuto ordinario. Nelle altre (Valle d’Aosta, province autonome di Trento e Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna) nulla cambia rispetto a oggi (ma le singole giunte possono legiferare autonomamente).

Il risultato? Il costo d’acquisto di un’auto presso un operatore professionale aumenterà, a seconda del prezzo e della potenza della macchina che si acquisterà, da qualche decina a qualche centinaia di euro (ma anche migliaia di euro nel caso di vetture costose e/o con molta cavalleria). Non solo. La doppia misura sarà di fatto retroattiva: per l’Iva, infatti, farà fede la data di emissione della fattura, che in genere coincide con il saldo dell’importo ma è calcolata sull’importo totale, visto che la caparra, dal punto di vista fiscale, non è considerata un acconto, mentre per l’Ipt farà fede la data di iscrizione al Pra. In entrambi i casi, dunque, non conta la data in cui è stato firmato il contratto.

A fronte di questa manovra economica che ha toccato il settore automobilistico, registriamo però alcune reazioni positive. Global Renting sta infatti raccogliendo le conferme che alcune case automobilistiche – Opel, Honda e Hyundai – hanno attuato l’iniziativa di “proteggere” coloro che hanno già stipulato un contratto d’acquisto nelle scorse settimane e coloro che decideranno di sottoscriverlo entro il 30 settembre non applicando alcun incremento di prezzo. Queste prime case automobilistiche hanno infatti deciso di tutelare i propri clienti accollandosi l’aumento dell’Iva deciso dal Parlamento con la manovra finanziaria.

Nelle prossime newsletter, vi aggiorneremo su questo argomento. Continuate a seguirci!

Fonte: Quattroruote.itShare

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